Robinson - Funghi misteriosi

Da Sotto le querce.

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Stefano Mancuso

27 novembre 2021


A metà tra mondo animale e mondo vegetale sono gli esseri viventi più elusivi e difficili da decifrare. Ora un grande micologo ci spiega perché sono così indispensabili.


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I funghi sono fra i più enigmatici ed elusivi fra gli esseri viventi. Pur rappresentando una massa ben quattro volte superiore a quella di tutti gli animali — i funghi ammontano all’1,2% della biomassa contro lo 0,3% degli animali — le nostre conoscenze su questo regno così vasto, sono del tutto frammentarie. Non sono animali, non sono piante. Non assomigliano a niente di conosciuto, ma hanno qualcosa degli animali e qualcosa delle piante, oltre a tantissimo di originale e irrepetibile. Sono esseri misteriosi, la cui vita si svolge perlopiù nel sottosuolo, nascosti alla vista, impenetrabili all’osservazione e per questo, inevitabilmente sconosciuti. Per la maggior parte di noi il mondo dei funghi inizia e finisce con quelle poche specie che mangiamo: i deliziosi porcini, i ricercati ovoli, gli insapori champignon, poi i prataioli, i chiodini, i gallinacci, le mazze di tamburo, i finferli e pochi altri. I buongustai conoscono alcune specie giapponesi come gli shiitake o i maitake e non ignorano che anche sua maestà il tartufo bianco sia in realtà un fungo. I più ferrati in scienze naturali, infine, sanno che anche le muffe appartengono a questo regno e che Alexander Fleming proprio da alcune muffe appartenenti al genere Penicillum, isolò la penicillina. Cos’altro potremmo dire di primo acchito sui funghi? Non molto di più. Eppure, i funghi sono uno dei motori della vita sulla terra. Se durante una passeggiata in un bosco guardaste cosa c’è sotto la lettiera di foglie e resti vegetali sopra la quale state camminando, scoprireste una interminabile rete di cellule allungate, sfilacciate, opache, diffuse dappertutto. Si tratta del cosiddetto micelio — il corpo nascosto del fungo. Una rete di cellule che può raggiungere, in alcune specie, dimensioni di migliaia di ettari ed una massa superiore a quella di qualunque altro organismo vivente e dalla quale dipendono un’interminabile serie di connessioni ecologiche. Quelli che chiamiamo funghi, sono in realtà i soli corpi fruttiferi di questa immensa e onnipresente rete sotterranea che di tanto in tanto, quando le condizioni ambientali lo permettono, appaiono all’improvviso, emergendo con forza dal terreno in un’illimitata varietà di colori e forme, prima di scomparire con altrettanta velocità. A questo terzo regno della natura, immenso e alieno, formato da specie che vivono nel terreno, nell’aria, sui formaggi, sulle piante, sulla nostra stessa pelle, che decompongono il legno e formano il suolo, le cui dimensioni vanno dai pochi micron (millesimi di millimetro) alle migliaia di ettari è dedicato il volume Funghi fantastici, appena pubblicato in Italia da Piano B a cura di Paul Stamets. Una raccolta di brevi saggi, illuminanti sia per chi conosca questo regno nascosto, sia per chi non abbia mai considerato funghi e miceli come argomenti degni di attenzione. Chiunque si avvicini al terzo regno, non può che rimanerne affascinato. Prendiamo, ad esempio, il mondo delle micorrize — da mýkēs, “fungo” e rhiza, “radice”. Si tratta di una associazione fra un fungo e una pianta superiore. Il micelio cresce in intima connessione con le radici e crea con la pianta una simbiosi che viene definita “mutualistica”, ossia una relazione in cui le due specie vivono insieme traendone benefici reciproci. Anni fa, la compianta Lynn Margulis, cui dobbiamo la teoria sull’origine simbiotica delle nostre cellule, dichiarò che non avremmo mai potuto capire realmente questa unione fra un fungo e una pianta a causa della visione individualistica in cui è imprigionata la nostra società. Il principe Kroptkin, sostenitore della necessità di individuare nella cooperazione, o come più poeticamente preferiva chiamarla, nel “mutuo appoggio”, la chiave di volta su cui si regge l’intera storia dell’evoluzione avrebbe amato le simbiosi micorriziche e i funghi in generale. Un mondo in cui agire da soli non ha significato.

Paul Stamets , Funghi fantastici (Piano B, 2021).
Il volume curato da Stamets racconta storie di chi ama raccogliere i funghi e mangiarli, di chi li studia per le loro simbiosi, di chi ne valuta le capacità detossificanti o la loro importanza per la comunicazione nelle foreste, ed infine, di chi ne studia la loro azione sui nostri cervelli. Le capacità psicotrope di molte specie fungine — uno dei simboli della controcultura degli anni ’60 — sono, infatti, note fin dall’antichità ed una interessante sezione del volume ne approfondisce sia il loro uso nella storia sia il recente interesse suscitato dalle proprietà terapeutiche della psilocibina — il principio attivo dei cosiddetti “funghi magici” — per il trattamento di condizioni quali, fra gli altri, la depressione, l’alcolismo e i disturbi ossessivo-compulsivi. Molti libri narrano delle ossessioni dei propri autori. Funghi fantastici, racconta le ossessioni di un’intera confraternita di micologi. Se siete appassionati di funghi o di ossessioni, questo è il libro che fa per voi.