La Repubblica - Senti il richiamo della foresta

Da Sotto le querce.

Valeria Pini

15 maggio 2018

I 40 siti scelti da Qing Li

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1 Acadian Forest
Canada
2 Foresta boreale
Canada
3 Tongass Forest
Alaska, USA
4 Salmon-Challis
Idaho, USA
5 Humboldt Redwoods
California, USA
6 Green Montain Nat. Forest
Vermont, USA
7 White Mountains
New Hampshire, USA
8 Parco Naz. Corcovado
Costa Rica
9 Foresta pluviale amazzonica
Sud America
10 Caledonian Forest
Scozia, UK
11 Wistman's Wood
Dartmoor, UK
12 New Forest
UK
13 Killarney Nat. Park
Irlanda
14 Parco Naz. Cévennes
Francia
15 Parco dei Pirenei
Francia
16 Mastbos
Paesi Bassi
17 Amsterdam Bos
Paesi Bassi
18 Kellerwald-Edersee
Germania
19 Foresta Nera
Germania
20 Foreste di querce
Alentejo, Portogallo
21 Ardenne
Belgio
22 Sugherata di San Vito
Lazio, Italia
23 Bosco Archiforo
Calabria, Italia
24 Palude di muschio
Romania
25 Parco di Aggtelek
Ungheria
26 La Palma
Canarie
27 Foresta di cedri
Azrou, Marocco
28 Foresta pluviale
Congo
29 Foreste boreali
Finlandia
30 Pilastri della Lena
Russia
31 Foresta ubriaca
Kaliningrad, Russia
32 Valle degli albicocchi
Yili, Cina
33 Foresta di bambù
Arashiyama, Giappone
34 Foresta di Yakushima
Giappone
35 Foresta del muschio
Cameron, Malesia
36 Sundarbans
India e Bangladesh
37 Hill Country Heights Trek
Sri Lanka
38 Karri Forest
Australia
39 Brindabella Nat. Park
Australia
40 Hump Ridge Track
Nuova Zelanda


In Giappone è una terapia accettata.
Contro ansia e stress.


Un tuffo nel verde per fare un bagno fra foglie e alberi. È il righiamo della foresta. Aiutare a ritrovare l’equilibrio, abbandonando il caos della città. Un’immersione che allevia stress, ansia, regala buonumore e concilia il sonno. Nel suo libro Shinrin-yoku. Immergersi nei boschi Qing Li (Rizzoli, 15,90 euro), fra i massimi esperti al mondo di medicina forestale, svela i segreti di quest’antica pratica giapponese molto diffusa in Oriente. «Lo shinrin-yoku è l’arte di comunicare con la natura attraverso i cinque sensi: non dobbiamo far altro che accettare il suo invito e lei farà il resto», spiega Qing Li, immunologo e fondatore della Società giapponese per la Medicina Forestale. «Quando siamo al chiuso tendiamo a usare solo due sensi: la vista e l’udito. Fuori di casa, possiamo annusare fiori, assaporare l’aria fresca, ammirare gli alberi, ascoltare gli uccelli e percepire la brezza sulla pelle».

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Rallentare
È necessario lasciare correre i pensieri e ascoltare il silenzio della natura

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A piedi nudi
Una volta nella foresta è bene togliersi la scarpe per almeno 20 minuti

I ritmi quotidiani sono logoranti. In città traffico e rumore ci affaticano. La tecnologia non ci dà tregua. Siamo sempre più stressati e aumenta il rischio di ammalarci. «Tutto cambia quando prendiamo un momento di pausa. Nel bosco, il verde stimola il sistema nervoso parasimpatico, che favorisce il rilassamento. La pressione del sangue cala e il cuore rallenta. Si abbassa il livello di cortisolo e cala l’adrenalina», aggiunge Qing Li. «Basta poco tempo passato nella foresta a farci sentire bene. E ormai molte ricerche lo dimostrano: migliora la salute cardiovascolare e metabolica, calano i livelli di zuccheri nel sangue, siamo più concentrati e sereni. Questo stimola la memoria».

Intuendo questi vantaggi, nel 1982 il governo giapponese ha inserito lo shinrin-yoku in un programma di benessere nazionale e nel 2003 ha avviato una serie di studi sul tema.

«Nel 2007 ho pubblicato la prima ricerca sullo shinrin-yoku nel quale rivelavo che potenzia il sistema immunitario attraverso delle cellule “killer naturali”, i globuli bianchi che aggrediscono le cellule indesiderate come, ad esempio, quelle tumorali», dice l’esperto. Qing Li ha verificato che l’effetto positivo di questi “natural killer” dura un mese dopo una giornata nei boschi. Bastano poche ore di pratica per avere una sensazione di leggerezza. Sulla base di queste ricerche, ad aprile 2006 Iiyama è diventata la prima località giapponese a ricevere la certificazione della terapia forestale e oggi ci sono sessantadue basi certificate. Ogni anno tra 2,5 e 5 milioni di persone percorrono questi sentieri. Qing Li ne ha selezionati 40 nel mondo: quelli italiani sono La Sugherata di San Vito, nel Lazio, e il Bosco Archifòro, in Calabria.

Alberi, foglie, profumi regalano sensazioni uniche. Ma praticare lo shinrin-yoku non è una semplice scampagnata. È necessaria un’immersione totale nella natura. «Consiglio di scegliere l’attività più adatta al proprio corpo, bisogna camminare piano, fare respiri lunghi, usare i cinque sensi». Oltre a osservare i colori, è bene guardare i dettagli che ci circondano nella natura. «Alcuni sudi condotti dall’University of Essex hanno inoltre evidenziato che fare ginnastica all’aperto e circondati dagli alberi ci rende più felici – conclude Qing Li – anche una camminata veloce all’aperto ci sembra molto più facile rispetto a quella sul tapis roulant in palestra, anche della stessa durata. E ci dà una carica di energia più duratura».